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Premessa
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Nel Rapporto sullo stato dell’economia, presentato nella Giornata
dello scorso anno, la provincia di Salerno veniva definita un’area a
“modernità ancora incompiuta”.
La definizione è ancora attuale e appropriata, a giudicare dai dati
aggiornati a cura del Tagliacarne, l’Istituto di Studi del sistema
camerale che prepara i rapporti annuali per l’intero Paese.
Sono, infatti, presenti i fenomeni comuni alle aree più sviluppate:
*
riduzione e progressivo invecchiamento della popolazione;
*
elevato indice di urbanizzazione;
*
processo di terziarizzazione.
Nel contempo, sono ancora presenti e non risolti i problemi
strutturali di crescita tipici del Meridione, quali:
*
elevata disoccupazione;
*
scarsa internazionalizzazione;
*
terziario di tipo tradizionale;
*
forte presenza della burocrazia.
Nel complesso, la provincia di Salerno si presenta come un sistema
articolato, con aree diversificate che danno vita a più sistemi
locali, che vanno dalla conurbazione Salerno-Napoli, comprendente
l’Agro Nocerino Sarnese, la città capoluogo, la Valle dell’Irno e la
Piana del Sele, al Cilento, al Vallo di Diano, al Medio e Alto Sele.
Non tentiamo di scendere in una descrizione, nemmeno sommaria, delle
caratteristiche di ciascun ambito, che diamo per note.
Peraltro, in questa sede, intendiamo mettere in evidenza che i sistemi
locali non competono più in base al noto principio che lo sviluppo
dell’economia di un territorio dipende dalla presenza di determinati
fattori di produzione, dalla dotazione di risorse naturali e/o da
particolari condizioni politiche-economiche.
Non è più così, o, meglio, non è solo così.
E’ quanto emerge dal Rapporto che stamattina sintetizziamo e che da
oggi è in internet (www.sa.camcom.it) con tutte le tabelle di dati
disponibili.
Traiettorie di sviluppo della provincia di Salerno
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La ricognizione dello scenario economico mondiale e dei modelli di
sviluppo significativi dimostra che i vantaggi competitivi dipendono
principalmente da una serie di fattori di contesto, quali:
*
le infrastrutture;
*
le relazioni banche-imprese;
*
il dinamismo delle imprese;
*
la concertazione fra gli attori locali dello sviluppo;
*
il dialogo e la sinergia operativa costante fra Istituzioni;
*
la valorizzazione del territorio attraverso azioni appropriate di
marketing.
Le traiettorie di sviluppo della nostra provincia, quindi, prevedono
la formazione e l’implementazione di un sistema a rete per collegare i
nodi presenti sul territorio (infrastrutture, logistica, trasporti,
imprese, relazioni sociali) superando le delimitazioni amministrative
tra comuni e integrando le competenze delle diverse istituzioni.
In tale contesto, lo sviluppo locale potrà passare attraverso azioni
che vanno dalla mera produzione ai servizi, integrando le attività
settoriali ed esaltando alcune componenti, come il turismo, che
trovano nel territorio più ampie condizioni di base per diventare
trainanti delle altre.
Va rilevato che il Rapporto evidenzia una crescita delle iniziative
imprenditoriali nella nostra provincia più consistente della media
Paese.
E’ necessario, pertanto, un cambio di mentalità da parte di tutti noi
che faccia considerare il turismo non solo un rilevante fenomeno
imprenditoriale, ma una vera e propria industria diffusa:
quell’industria dell’accoglienza che interessa non solo la singola
impresa ricettiva, ma anche gli aspetti di tipo ambientale,
infrastrutturale, intrattenimento e così via.
Sistema a rete, infrastrutture, scelte strategiche, dunque.
L’attendibilità dell’analisi e l’individuazione della terapia non
basta a far prevedere una guarigione a breve.
Prendiamo il caso delle infrastrutture: è un argomento al quale non si
può rinunciare, tanto è prioritario.
Quando batto questo tasto, molti pensano all’aeroporto, su cui non
mancherò di aggiornarvi.
Ho, invece, il dovere istituzionale di ricordare quanto il livello di
infrastrutturazione rappresenti l’elemento di maggiore criticità per
il Mezzogiorno e per la nostra provincia la cui perifericità in Europa
è aumentata con l’ampliamento dell’Unione.
Ricordiamo il deficit infrastrutturale nel Mezzogiorno:
*
accessibilità stradale (dotazione pari al 47% di quella media
comunitaria);
*
ferroviaria (al 42%);
*
reti idriche (irregolarità nella distribuzione e disponibilità
media giornaliera al Sud di 221 litri di acqua, contro 293 al
Nord);
In provincia, forti ritardi si registrano nel settore delle reti
energetico-ambientali (65,9 su Italia posto 100) e della telefonia e
telematica (66,1). E’ ben noto quanto una inadeguata rete di
telecomunicazioni possa incidere nel contesto della competitività ai
giorni nostri.
Dobbiamo ricordare anche il ritardo delle grandi opere: l’Alta
velocità è ancora ferma a Napoli, mentre la Salerno-Reggio Calabria
continua ad essere un cantiere in oltre la metà del percorso
provinciale.
Non dimentichiamo che questi appena citati sono gli unici riferimenti
che possiamo fare a grandi opere.
Su 41 grandi opere approvate dal CIPE alla fine del 2003 risultano
affidate solo due riguardanti il Mezzogiorno ( 2 lotti della Salerno
Reggio Calabria). Considerando, poi, che la Salerno Reggio Calabria è
un completamento (terza corsia) si conclude come ad oggi non risultino
di fatto avviate grandi iniziative per il Mezzogiorno.
Abbiamo richiamato più volte l’attenzione sulle reti trans-europee,
auspicando l’allungamento del Corridoio 8 da Bari a Salerno-Napoli. Da
ultimo lo abbiamo fatto a Bruxelles chiudendo i lavori di un incontro
fra sistema camerale europeo e regioni.
Rileviamo con soddisfazione che l’ipotesi è richiamata dal documento
strategico regionale per l’utilizzazione dei fondi europei nel periodo
2007-2013.
Si tratta di un importante complemento a quanto si sta faticosamente
realizzando nella nostra provincia per creare un sistema integrato in
cui logistica e trasporti intermodali possano innescare le
potenzialità legate alla posizione geografica.
Questa potenzialità è stata probabilmente già colta se è vero, com’è
vero, che i flussi degli investimenti diretti dall’estero verso la
nostra provincia sono cresciuti negli ultimi anni (vedi Tav. 1
dell’Allegato Statistico).
Sono cresciuti anche, però, quelli in direzione opposta.
Creazione e distribuzione della ricchezza nella provincia
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La provincia si è avviata sulla strada della terziarizzazione della
propria economia, come testimoniano la riduzione del peso
dell’industria nella formazione del valore aggiunto e l’aumento di
quello dei servizi (attestato, nel 2004, al 75,1 %).
Tuttavia, è ancora forte la componente dei servizi di tipo
tradizionale (in particolare il commercio) e non di servizi ad alto
contenuto tecnologico, come in molte altre realtà meridionali.
Abbiamo chiesto all’Istituto Tagliacarne di analizzare gli aspetti
relativi alla creazione e distribuzione della ricchezza nella nostra
provincia per capire meglio il ritmo di sviluppo, che si conferma su
livelli percentualmente invariati negli ultimi dieci anni
(contribuendo per poco più del 20% alla formazione del valore aggiunto
regionale).
La distribuzione per settori fa registrare analoga continuità di
posizioni, salvo gli spostamenti, peraltro modesti, cui si è già
accennato.
Nel complesso la crescita annua dell’economia salernitana fra il 1995
e il 2004 è stata mediamente pari all’1,9 %, superiore a quella
rilevata nel Paese (1,5%) e sostanzialmente in linea con il dato
regionale (1,8%) (vedi Tav. 2).
A livello settoriale (Tavv. 3 e 4), tutti i settori presentano una
crescita media annua:
*
agricoltura +1,5%;
*
industria in senso stretto +1%;
*
costruzioni +2%;
*
servizi +2,1%.
Salerno, con 14.970 euro pro capite, superiore al Mezzogiorno
(14.306), ma inferiore al dato Italia (20.761), si inserisce nel
gruppo di province che manifestano la maggiore ricchezza media per
abitante.
Il dato, utilizzato assieme ad altri parametri per esprimere una
sintesi della qualità della vita, colloca, però, la provincia all’82°
posto a livello nazionale (graduatoria Sole 24 Ore per il 2005).
Osservando la dinamica di crescita del reddito disponibile negli
ultimi tre anni, si può affermare che Salerno evidenzia una crescita
(+4%) superiore al dato regionale e a quello nazionale.
Dinamiche imprenditoriali
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Nel 2005, vengono registrate in provincia di Salerno 114.534 imprese,
di cui 96.034 attive, con un tasso di crescita del 2,2%, più intenso
che nella regione, a differenza di quanto avvenuto negli ultimi anni
(Tav. 5).
E’ ancora rilevante la presenza di imprese individuali (77,5% delle
imprese attive), anche se avanzano le forme societarie più complesse e
strutturate, che possono affrontare meglio le sfide imposte dalla
globalizzazione dei mercati.
Il Rapporto mette sotto osservazione anche il fenomeno
dell’aggregazione in gruppi di impresa (Tav.6).
Nel Paese, infatti, è sempre più attuale l’attenzione rivolta allo
sviluppo di reti e gruppi aziendali, per l’importanza che essi
assumono nel superamento dei vincoli strutturali imposti dalle ridotte
dimensioni economiche delle singole unità.
Mercato del lavoro
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Affrontando il tema del mercato del lavoro, il Rapporto fornisce dati
discendenti dalla definizione ISTAT in ordine a tasso di attività
(rapporto tra forze lavoro e popolazione in età lavorativa, ossia
compresa fra 15 e 64 anni) e a tasso di occupazione (rapporto tra
numero di occupati e popolazione in età lavorativa).
Confesso che avventurarsi nelle definizioni e nei numeri è davvero
arduo.
Detto questo, rileviamo che nel 2005 si contano in provincia di
Salerno 354.000 unità occupate (1,1% in meno rispetto al 2004) e
49.000 persone in cerca di lavoro, per cui le Forze di lavoro
risultano 403.000 (vedi Tav.7).
La nostra percezione sul numero dei disoccupati (indicata al 12,2%) è
diversa (Tav. 8).
Sul punto occorre attivare un tavolo di approfondimento assieme al
sindacato e alle altre istituzioni del territorio, anche perché gli
interventi della Cassa Integrazione Guadagni sono aumentati, in
termini di ore autorizzate, dell’11,7% (Tav. 9 e 10).
Dinamiche del commercio internazionale
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La diminuzione della domanda interna e, soprattutto, di quella estera
ha determinato nel 2005 una flessione notevole delle esportazioni
provinciali (del 9,6%) (vedi Tav.11).
La perdita di quote di mercato su alcune piazze tradizionali europee,
quali Inghilterra, Germania e Francia, non è stata bilanciata dai
nuovi spazi conquistati in paesi extra europei, quali Giappone,
soprattutto, e Australia.
Il tasso di copertura, cioè il rapporto tra esportazioni e
importazioni, negli ultimi due anni è sceso sotto la soglia dei 100
(disavanzo commerciale) (Tav.12).
Nell’era della globalizzazione, deve preoccupare il fatto che solo il
15,5% dei nostri prodotti destinati all’esportazione è ad alto
contenuto tecnologico.
Scenario turistico della provincia di Salerno
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Sono 1071 le imprese della filiera turistica attive in provincia di
Salerno nel 2005 (Tav. 13).
Preferiamo parlare di filiera al cui interno sono individuati quattro
principali ambiti di servizi:
*
Intermediari (agenzie di viaggio, tour operators, guide e
accompagnatori turistici);
*
Ricettività interna e costiera (alberghi, campeggi, ecc);
*
Servizi di trasporto marittimo;
*
Attività balneari.
Si tratta di un approccio che tiene conto della realtà, piuttosto che
di teorie del turismo.
La realtà ci dice che i servizi della ricettività contano 680 imprese
attive, con una capacità ricettiva di oltre 80.000 posti letto
(superiore a quella di Napoli), e che gli operatori di stabilimenti
balneari sono 116.
Considerando l’indice di qualità alberghiera (rapporto fra numero
alberghi a 4 e 5 stelle e totale alberghi), va rilevato che Salerno,
con un valore di quasi 30%, si posiziona al 14° posto nella
graduatoria nazionale (prima di città come Roma, Firenze, Bologna,
Venezia, ecc) (Tav. 14).
Questo elevato standard qualitativo è destinato a crescere nel
prossimo futuro, allorquando saranno completati i grandi alberghi in
costruzione a Salerno e previsti dai PIT.
In costiera amalfitana abbiamo alberghi di altissimo livello, mentre
nell’area che gravita attorno a Paestum abbiamo una notevole
consistenza di posti letto (oltre 8 mila). Peraltro, con l’esplosione
del fenomeno agriturismo e bed and breakfast, tutto il territorio
presenta una ricettività diffusa di ottimo livello.
Gli arrivi, in diminuzione, sono stati oltre 1 milione e 400 mila,
mentre le presenze sono state 8 milioni.
Molto interessante ci sembra il grado di permanenza media dei turisti
stranieri : con 6,8 pernottamenti, a fronte dei 3,8 della media
italiana, Salerno si colloca al 6° posto nella graduatoria nazionale.
Interessante anche un altro indicatore di qualità: con riferimento
alla spesa turistica dei viaggiatori stranieri a destinazione nella
nostra provincia, Salerno si colloca al 22° posto nella graduatoria
nazionale.
Partendo da questi dati e da altre considerazioni specifiche, occorre
avviare una approfondita riflessione sul futuro del turismo,
sull’integrazione con gli altri settori, sulle specializzazioni, sui
tempi del turismo, sulla qualificazione dell’offerta e sulla
individuazione dei target cui rivolgere le azioni promozionali.
Panorama creditizio
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L’ultimo punto trattato dal Rapporto riguarda il credito, al quale
abbiamo voluto dedicare, d’intesa con ABI Campania, tutta la sessione
pomeridiana di questa Giornata dell’Economia e una anticipazione nella
mattinata (Tavv. 15, 16 e 17).
Conclusioni
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La finalità di questa, come delle altre giornate dell’economia, è
quella di rappresentare lo stato dell’economia del Paese dal punto di
vista del sistema camerale.
Lo facciamo esponendo i dati, nella speranza che sui dati, prima
ancora che sulle parole, si avvii una riflessione.
E’ quanto chiediamo, in particolare, alla politica e ai governi locali
e nazionale, cui spetta fare scelte adeguate per uscire dalla crisi,
per crescere e per determinare uno sviluppo reale del nostro
territorio.
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_______________________________________________________ Giornata
dell’Economia – Salerno, 12 maggio 2006 – Relazione del Presidente

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  • EVENT SPEAKER AGREEMENT THIS AGREEMENT IS MADE AND ENTERED
  • RELACIÓN DE ASPIRANTES QUE HAN OBTENIDO LA CALIFICACIÓN DE
  • EK–2 BAŞVURUYU YAPAN ÜRETICI VEYA İHRACATÇI FIRMA ANTEDI (ADI
  • SUSTAINABLE COASTAL FISHERY IN THE BALTIC SEA – JURKALNE
  • ANEXO XVI OFERTA ECONÓMICA (PRESENTACIÓN OBLIGATORIA) DDÑA……………………………………………………………………………………CON DOMICILIO EN
  • 0502 BIOLOGIA KL7A TEMAT POWTÓRZENIE WIADOMOŚCI UKŁAD WYDALNICZY CEL
  • FORMAVANT FORMADOR DE CUPCAKES Y TARTAS FONDANT SE PRECISA
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